Progetto realizzato con il co-finanziamento dell’Unione Europea
Fondo Europeo di Sviluppo Regionale
“Sostegno alla generazione di soluzioni innovative a specifici problemi di rilevanza sociale, anche attraverso l’utilizzo di ambienti di innovazione aperta come i Living Labs” – Strategie Nazionali Aree Interne (SNAI), APQ Nebrodi
Progetto AINEB 50 – CUP: F47H20003430009 – CIG: 8624019D9A
Servizio T.4 Partecipazione NEB LL a bandi e retri europee
TITOLOMinistero dello Sviluppo Economico – InvitaliaSmart&Start Italia: sostegno alle Start-up innovative |
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Riferimenti normativi: | Decreto ministeriale 24 settembre 2014, come modificato dal decreto ministeriale 30 agosto
2019. Circolare MISE – DIREZIONE GENERALE PER GLI INCENTIVI ALLE IMPRESE – 16 dicembre 2019, n. 439196 |
Area geografica: | Intero territorio nazionale |
Beneficiari: | Possono partecipare al bando:
– le start-up innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale, classificabili di piccola dimensione; – le persone fisiche che intendono costituire una start-up innovativa; – le imprese straniere che si impegnano a istituire almeno una sede operativa sul territorio italiano. |
Interventi finanziabili: | Smart&Start Italia è uno strumento agevolativo finalizzato a promuovere le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata. |
Spese ammissibili: | Sono ammissibili alle agevolazioni i piani d’impresa:
– caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, nello specifico: ☐ che prevedano l’adozione di soluzioni tecniche, organizzative e/o produttive nuove rispetto al mercato di riferimento dell’impresa proponente, anche in chiave di riduzione dell’impatto ambientale; |
☐ che siano funzionali all’ampliamento del target di utenza del prodotto-servizio offerto, rispetto al bacino attualmente raggiunto dagli altri operatori attivi nel medesimo mercato di riferimento e/o nel medesimo settore;
☐ che prevedano lo sviluppo e la vendita di prodotti-servizi innovativi o migliorativi rispetto ai bisogni dei clienti e/o destinati ad intercettare nuovi bisogni e/o rivolti a innovative combinazioni prodotto servizio/mercato; ☐ che propongano l’adozione di modelli di business orientati all’innovazione sociale, anche attraverso l’offerta di prodotti-servizi volti ad intercettare bisogni sociali o ambientali; – mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things, nello specifico che siano orientati a sviluppare e/o produrre servizi/prodotti digitali, ovvero adottare tecnologie digitali come elemento abilitante di nuovi processi e/o modelli di business con conseguente miglioramento dell’efficienza gestionale, organizzativa e/o produttiva. I predetti piani d’impresa possono altresì essere connessi allo sviluppo e/o all’adozione di prodotti, servizi o tecnologie riconducibili ai settori dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things; – finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, nello specifico: ☐ orientati alla valorizzazione economica degli esiti di progetti/studi/ricerche brevettati, oppure che risultino da un progetto/studio/ricerca, effettuati da soggetti (pubblici o privati) in possesso di titoli e/o qualifiche idonei. In particolare, in assenza di risultati brevettati, dovrà darsi evidenza che si tratti di risultati di attività di analisi e/o di lavori sperimentali e/o di indagini pianificate, miranti ad acquisire nuove conoscenze da utilizzare per mettere a punto nuovi prodotti, processi o servizi o permettere un notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, e che tali attività siano state svolte da soggetti normalmente operanti nel “sistema della ricerca” (università, centri di ricerca, funzioni R&D di aziende, ricercatori operanti in dette organizzazioni). I risultati delle attività di analisi, dei lavori sperimentali, delle indagini pianificate e/o di invenzioni brevettate, devono essere legittimamente sfruttabili, almeno fino all’ultimazione del piano d’impresa, per titolarità o in virtù di accordi, da parte del soggetto proponente; ☐ orientati alla valorizzazione economica del know-how e/o delle conoscenze tecniche, scientifiche e tecnologiche, maturate dai componenti della compagine nell’ambito del “sistema della ricerca” così come sopra definito, opportunamente documentati e dimostrabili. |
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Agevolazioni: | Le startup richiedenti possono beneficiare delle seguenti agevolazioni:
– finanziamento agevolato, senza interessi, per un importo pari all’80% delle spese ammissibili; l’importo del finanziamento è elevabile al 90% nel caso in cui la startup sia interamente costituita da donne e/o da giovani di età non superiore a 35 anni, oppure preveda la presenza di almeno un esperto con titolo di dottore di ricerca (o equivalente) conseguito da non più di 6 anni e impegnato stabilmente all’estero in |
attività di ricerca o didattica da almeno un triennio. Il finanziamento ha durata massima di 10 anni. Per le startup innovative con sede in Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia, il predetto finanziamento è restituito in misura parziale, per un ammontare pari al 70% dell’importo di finanziamento agevolato concesso per le spese del piano di impresa;
– servizi di tutoraggio: le sole startup innovative costituite da non più di 12 mesi possono usufruire di servizi di tutoraggio tecnico-gestionale identificati in base alle caratteristiche delle startup. Il valore dei predetti servizi è pari a 15.000 Euro per le startup localizzate nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia e a 7.500 Euro per le startup localizzate nel restante territorio nazionale; – conversione di una quota del finanziamento agevolato ottenuto in contributo a fondo perduto: le start up innovative beneficiarie delle agevolazioni a valere sulla misura Smart&Start Italia che siano destinatarie di investimenti nel proprio capitale di rischio attuati da investitori terzi ovvero da soci persone fisiche, possono richiedere la conversione del finanziamento agevolato già ottenuto in contributo a fondo perduto, fino a un importo pari al 50% delle somme apportate dagli investitori terzi ovvero dai soci persone fisiche e, comunque, nella misura massima del 50% del totale delle agevolazioni concesse. L’investimento nel capitale di rischio deve essere almeno di 80.000 euro, avere una durata minima di tre anni e, nel caso di apporto da parte di investitori terzi, non deve determinare una partecipazione di maggioranza. Ai fini dell’ammissibilità alle agevolazioni, i piani d’impresa devono prevedere spese ammissibili, al netto dell’IVA, di importo non superiore a 1.500.000 euro e non inferiore a 100.000 euro. |
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Termini: | Misura aperta. |
Note: |
Nessuna nota. |